Pierluigi Billone
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Note (2007 - 2009)


Note (2007-2009) e Pierluigi Billone

Pierluigi Billone


1

Le articolazioni del campo visivo.
Le articolazioni non consapevoli del campo uditivo.

 

2

...modi creativi della comprensione.

 

3

Il dire è interno all´apertura.
Ecco perché non può esserne il centro
(semmai solo un perno).


4

Instante immoto.

(inavvertito, grossolanamente confuso con il silenzio)
 

5

...le loro vite ritmiche
cominciano a corrispondersi.
Armonizzazione reciproca.

 

6

...sostituita da un´attenzione
che non esclude-include a priori,
in questo più simile alla luce.

 

7

Sono strati archeologici.
Il corpo sa come entrarvi in contatto.

 

8

...perché incapace di pensare in modo inclusivo.

 

9

...in quel punto risuona anche altro,
sono attive più dimensioni.
Presenza articolata su più piani:
udibili, ma *invisibili.
In questo caso ascoltare è
*afferrare e *leggere istantaneamente.

 

10

Canto.
Voce.

 

11

Una differenza (una relazione) è avvertita come vibrazione.

 

12

...quello è l´aspetto immediatamente evidente,
a portata di chiunque (e di qualunque fraintendimento),
ma il rapporto è più profondo
e si rivela solo ad un ascolto attivo.

 

13

*Inoltramento

 

14

Un vuoto concreto o un buio definito,
come unico spazio che possiamo immaginare
per quel passato non ricostruibile.

 

15

È deposito di forme e stati
sgorganti dal corpo.

 

16

...si tratta invece di una pratica iniziale di scrittura,
che deve imparare da sé come approdare rigorosamente ai suoi scopi.
Rinnovata ogni volta dalla sua necessità.

 

17

Potenzialmente sovversivo?
E di cosa?

 

18

È il segno che qualcosa si è compiuto,
e quindi fa emergere la sua radice complementare.

 

19

Obliquità decentrante.

 

20

...difficilmente rimuovibile
come una pietra di fondazione,
e quindi intoccabile.
Rapporto obbligato.

 

21

...oppure prosegue insensibilmente
nella sua crescita sorda, solo interna.
Inchiuso.

 

22

La *risacca dei segni.

 

23

Lento.
Ampio.
Lungimirante.

 

24

...ma questa possibilità presuppone un lavoro,
con le sue tappe necessarie.

 

25

...invece quel senso particolare e stupefacente di *Spazio.
Dove visivo, sonoro, spaziale...,
non sono ancora tali.
Non ancora distinti e separati
da un´attenzione irrigidita e fuorviata dai nomi.

 

26

*Staglio.

 

27

...per non cadere
in quella forma di controllo inefficace ma rassicurante che è
il non-controllo.

 

28

...qui il *Musicale non solo non è presupposto,
ma è una dimensione lasciata indefinita.

 

29

...talmente chiara ed evidente
da diventare misteriosa.

 

30

..è stato raggiunto
come punto di arrivo di un cammino di conoscenza.
Quindi è anche un segno distintivo
di riconoscimento e di condivisione di quella conoscenza.

 

31

Incontrare avvicinando.

 

32

...ora però declassata a patrimonio tradizionale,
e quindi solo come insieme di valori da custodire e mantenere.

 

33

Che la profondità e l’ampiezza di un nostro pensiero
si commisuri agli spazi in cui abitiamo,
che l´esistenza piena di un suono
possa essere limitata da uno spazio inadeguato,
e che fra questi due rapporti ci sia una corrispondenza profonda,
per noi raramente è questione.

 

34

La presenza oscilla sempre
fra un isolamento -che resta in dominante,
e un divenire opaco -che resta in secondo piano o sullo sfondo.
La sensibilità e l´attenzione consapevoli allo sfondo
richiedono capacità non comuni.

 

35

Parola nuda.

 

36

Capacità di attenzione e competenza specifica
sono molto distanti:
la prima è capace di aprirsi docilmente ad un nuovo centro,
la seconda opera invariabilmente attorno all´ unico centro disponibile.

 

37

...cosi può oscillare
a un silenzio ricettivo e sensibilissimo.

 

38

...in quel momento un contrappeso inizialmente giustificato
si irrigidisce e diventa un impedimento.
Zavorra.

 

39

Sassi di fiume.
Sassi di mare.

 

40

...sostituita da un´attenzione mobile,
nata da una familiarità con la presenza
in movimento nello spazio,
e dalla capacità di padroneggiarla.

 

41

...comprensibile solo con un abbraccio più generale:
un´attenzione ampliata alla *Compresenza.

 

42

Silenzio.
Stacco.
Lentezza.
Irripetibilità.
Lucidità.

 

43

Il colloquio fra il *Dire e la *Musica
inizia a partire dal riconoscimento della propria autonomia.
Entrambe possiedono dimensioni
dove l’altra non può entrare.

 

44

...cosí però si espone all’instabilità dell’instante.
Cosa che va contro le esigenze elementari
di qualsiasi costruire garantito ed efficiente.

 

45

Inseminare.

 

46

...perché una *Concezione rischia sempre
di esaurirsi in uno spazio inadeguato,
o di essere incanalata e irrigidita
in una direzione che non le appartiene:
a quel punto si spegne,
restando qualcosa d`incompreso e di marginale,
e alla fine estraneo.

 

47

...ignorando fondamentalmente cosa la nutre.

 

48

...considera invece
l`urgenza su cui poggia,
la preoccupazione e la cura che ne deriva.

 

49

Area di riconoscimento:

Rallentamento.
Disnessione.
Inconcludenza.
Eccentricità.
A-leganza.

S-fase.
Dilatazione.
A-ritmia.
Irriducibilità logico-lineare.

 

50

...come una frase rammendata attorno al niente.

 

51

A questo punto
rivela una sua parte inaudita - inesplorata,
da sempre prossima ma non familiare.
Vicinanza inavvertita.

 

52

Tu sei quel dentro-attorno, e non altrove.

 

53

La bocca può nominare quasi tutto,
ma certamente non il Pathos che la ritma o la zittisce.

 

54

...procedere che mi mantiene
sempre di fronte allo stesso,
mi fissa in quel rapporto,
legandomi alla sua ritmicità concentrica e incantatoria,
mi inebetisce.

 

55

Il Pathos della visione
che nel canto disforma la bocca,
disassandola.

 

56

...una tecnica che si può apprendere e perfezionare.
Ma non è ancora
né indice né garanzia
di comunione con le cose.

 

57

Forme di vicinanza
che il corpo non esita a mettere in relazione.

 

58

Una previsione del cammino è pressoché impossibile.
Il senso del cammino però coincide con i passi fatti,
e si mostra solo allora.